domenica 20 dicembre 2009

Quando ti accorgi che non morrai pecora nera ...

Se si prendesse in considerazione il concetto convenzionale di moda, non sarebbe eccessivamente complicato riuscire ad ignorarla. Basterebbero qualche accorgimento, un po’ di buona volontà e l’ostinazione di non cedere palesemente ai meccanismi della società, tuttavia, personalmente, trovo più corretto identificare tale concetto con il termine di tendenza. La tendenza non è ciò che piace, ma ciò che piace agli altri, o meglio ciò che agli altri viene fatto piacere. Non è nemmeno ciò che è bello ma ciò che viene presentato come tale. Insomma, la tendenza non è nulla, non è moda, non è praticità, non è qualità, la tendenza è solo “soldi.È quel fenomeno per cui bisogna sempre indossare il capo d’abbigliamento con la marca del momento e avere in tasca l’ultimo modello di cellulare, o per il quale la gente si chiede “perché tu abbia ancora in cucina quelle vecchie tende arancioni quando tutti sanno che è il viola il colore di stagione”. Insomma la tendenza è di un’infinita superficialità, ci scorre addosso ogni giorno circondandoci, ma non può entrarci dentro fino a quando non siamo noi a permetterglielo. Purtroppo osservandoci intorno si possono notare le non poche persone che hanno permesso alla tendenza di entrare in loro e, la cosa peggiore è che il più delle volte questo accade senza che uno se ne renda conto.Io per prima potrei essere una persona che senza accorgersene ha ceduto alla tendenza. Tuttavia cerco di prestare molta attenzione al mio comportamento in questo ambito, poiché credo che tutto ciò che ha origine da una riflessione, (per quanto sbagliata essa possa essere), non può venire sminuito.Premesso ciò, la moda è tutta un’altra cosa. Non si può serbare la speranza di non farne parte, nemmeno per un minuto, ci nasciamo con la moda, noi. Non v’è modo di restarne fuori. Non è un meccanismo, a differenza della tendenza, è la società. E non ci scorre a fianco né dentro, siamo noi a scorrere in lei. È come un grande ingranaggio di cui gli uomini sono i bulloni e, sì, senza di essi l’ingranaggio non potrebbe funzionare, ma è quest’ultimo a dar loro un posto e una funzione.4 Maggio 1994, ore 15.45: nacqui, nacqui già come bullone e presi posto nello spazio a me riservato per condurre la mia vita, permettendo volente o nolente all’ingranaggio di funzionare. Il tempo di vedere per la prima volta la luce del sole ed ero già totalmente intrappolata nella moda. Intanto sono passati quindici anni e da quello che De Andrè chiamava “il ballo mascherato della celebrità” ancora non ho capito come allontanarmi. Nessuno lo ha mai capito e nessuno più che altro lo ha mai voluto.L’ha progettato l’uomo l’ingranaggio, parte dopo parte, senza nemmeno immaginare a cosa stava dando origine probabilmente, ora sarebbe troppo complicato “smontarlo”. La moda è tutto ciò che è ora. Non si troverà mai in un negozio un oggetto, in un ambiente un’idea, su un giornale una notizia fuori moda, forse non di tendenza, questo si, ma fuori moda, no.Ci si può anche illudere di essere migliori, o alternativi, o quant’altro, si è comunque vivi e con le stesse necessità di tutti, perciò non diversi dagli altri. Con la vita ci si deve convivere in qualsiasi caso, non sarebbe meglio iniziare si da subito?Probabilmente si, forse sarebbe la cosa più logica, non complicarsi la vita già piena di problemi con degli ulteriori. Rassegnarsi all’idea che non si può far nulla per migliorare le cose e tentare di convivere pacificamente con l’immoralità di certi sistemi. Perché la moda è qualcosa di insidioso e perfido e mi piace pensare che so ignorarla.Purtroppo non è così e allora mi impegno almeno ad ignorare la tendenza. Per ciò che riguarda quest’ultima ho l’inconscia propensione a detestare e provare un naturale ribrezzo per tutto iò che la massa ama. Questo potrebbe portare a pensare lecitamente che anche il mio comportamento sia in qualche modo dettato dalla volontà di apparire in un certo modo alla gente. Tuttavia posso assicurare che non è questo il mio intento, semplicemente non posso permettermi di pensare a come la gente mi vede, o smetterei d’essere me stessa ( e Dio come sembra qualunquista questa frase).Per cui sono giunta alla personale conclusione che crearsi tante preoccupazioni è del tutto inutile, tanto ci sarà sempre qualcuno pronto a criticarti.La cosa importante è avere dei principi fissi sui quali basare il proprio intero stile di vita. A questo punto se si è davvero convinti di ciò che si fa, quello che le altre persone credono non conta e dunque l’unico modo per uscire dal vizioso circolo dei pregiudizi è urlare un “chissenefrega” .“Non me ne frega niente se anch’io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato” (Cirano, F. Guccini).Per la moda invece il discorso è un altro, in quel caso far finta di nulla non aiuta. Forse sarebbe il modo per vivere in maniera apparentemente serena o forse per essere sereni davvero, ma io questo non so farlo, non so trovare moralmente accettabile l’ingranaggio.Non so smettere di pensare che prima o dopo verranno degli uomini pronti se non a distruggerlo a costruirne uno meno difettoso. Non so rassegnarmi all’idea che non si possa nemmeno tentare se pur inutilmente di reagire. Non lo so fare e probabilmente questo mi porterà solamente a grandi delusioni, ma è un’eventualità che sono pronta ad affrontare nel caso fosse inevitabile. Lo sono per tutti quelli che come me hanno fiducia e vogliono lottare e, in quello che fanno ci credono davvero e anche per quelli che non ci credono ma sanno che è la cosa giusta.Perché per ogni cento persone che non ci piacciono ce ne sarà almeno una che ci verrà difficile dimenticare e per la quale vale la pena di sopportare le altre novantanove. Perché ci sarà sempre una tendenza pronta a cancellare le origini di una moda e per questo bisognerà che ci sia sempre alemno una persona pronta a ricordarsele. Perché in qualche modo “Ho ancora la forza che serve a camminare, picchiare ancora contro, per non lasciarmi stare, ho ancora quella forza che ti serve quando dici – si comincia – ”. (Ho ancora la forza, F. Guccini)

P.S.Ludo questo è il tema e scrivendolo mi sono accorta che è la migliore (e non necessariamente buona) risposta che potrei dare al tuo "quando è moda è moda" e al seguito ;) ..

5 commenti:

  1. Mio nonno si è scelto una parte
    che non cambia in ogni momento
    voglio dire che c'ha un solo comportamento.

    Io invece ho sempre bisogno
    di una nuova definizione
    del resto lo fanno tutti
    è una tacita convenzione.

    Ma da oggi ho voglia di gridare
    che non sono stato mai me stesso
    e dichiaro senza pudore
    che io recito come un fesso.

    E se mi viene bene
    se la parte mi funziona
    allora mi sembra di essere una persona.

    Se un giorno noi cercassimo
    chi siamo veramente
    ho il sospetto
    che non troveremmo niente...

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  2. "ma da oggi ho voglia di gridare
    che non sono stato mai me stesso
    e dichiaro senza pudore
    che io recito come un fesso"



    credo sia una di quelle cose che a trovare il coraggio di dirle faccia sentire davvero molto bene ...

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  3. Sarà che l'ho letto di corsa al lavoro, sarà che i discorsi troppo complessi e astratti non li capisco. Insomma...la differenza tra moda e tendenza non è che l'ho capita molto.
    Ti faccio comunque i complimenti per il tuo primo articolo sul tuo blog. Spero di leggerne ancora, sia sul tuo che su quello di Ludo. Perchè è bello che due ragazzi giovani abbiano voglia e forza per affrontare certi argomenti, mai affrontati con tanta intensità in tv o sui giornali, con tanta determinazione.
    Complimenti ancora, ciao!

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  4. Hehe .. quella che io credo essere la differenza tra moda e tendenza è che la prima è tutto ciò che ci circonda e in fondo forse non è nemmeno una cosa tanto malvagia, basta saperne scegliere il lato più adatto alla propria persona e guardarla dal punto di vista giusto. Per fare un esempio, ora come ora anche gli Hippy sono una moda, soltanto che al girono d'oggi non fanno tendenza come invece possono fare gli emo oppure i truzzi eccetera... questo giusto per fare un esempio banale e stupido. La tendenza è dunque quel fenomeno che è semplice evitare dal mio punto di vista, non so se mi sia spiegata, cioè probabilmente ocntinuoa s crivere cose contorte solamente non mi è facile spiegarlo.
    Ad ogni modo per riprendere quello che mi aveva detto Ludo, forse si può anche riuscire a morire pecore nere, il fatto è che si rimane comunque una pecora.

    Detto ciò grazie dei complimenti il più dei qualli immeritati xD ...
    Buona giornata ..
    JoJo

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  5. Stammerda mi ha cancellato il commento.
    Dicevo, ora si che ho capito, grazie della spiegazione e dell'esempio semplice.
    Tieniti i complimenti che sono meritatissimi. Ciao!! ;)

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